
Domenica 4 giugno 2023 (bici)
Cicloescursione aperta ai soli soci Fiab
Per il volantino con tutte le info cliccare: not.n° 11_2023 LE PIEVI NOVARESI
Inedita e ricca di visite cicloescursione che si svolgera’ prevalentemente su strade bianche e strade secondarie a basso traffico che ci porteranno a visitare chiese di campagna e chiese di cimiteri nel territorio a nord di Novara e generalmente poco conosciute perché abitualmente chiuse.
PROGRAMMA
Ore 8.00 ritrovo in Largo Antonio Cantore, nei pressi della farmacia di quartiere di San Rocco a Novara, per le operazioni di registrazione.
Ore 8,30 partenza in bici.
La prima veloce tappa, quasi senza scendere dalla sella, è l’Oratorio di S. Biagio a Cameri. Di epoca medioevale, si trova nei pressi della Cascina omonima. Piccolo nelle dimensioni, è ad aula unica absidata con copertura in legno e tegole. La facciata è a capanna, liscia mentre l’abside è divisa da lesene in quattro settori. La muratura originaria, risalente alla seconda metà del XI secolo, è tuttora visibile ed è composta da laterizi e ciottoli disposti a spina di pesce.
L’oratorio subì rimaneggiamenti in epoche diverse, che l’hanno fortemente danneggiato. Degli affreschi si evidenzia la “Vergine in trono con il Bambino tra S. Giovanni Battista e S. Biagio”, molto semplice ma di forte impatto.
Si prosegue in direzione Nord fino alla frazione di Cavagliano per visitare la chiesetta di S. Vito, posta ai margini della frazione, in passato ebbe verosimilmente il ruolo di parrocchiale; oggi funge da chiesa cimiteriale. L'origine della chiesa è molto antica: viene citata per la prima volta nel 1193 in un atto di vendita ai monaci di un piccolo cenobio che gestiva la chiesa. Il modesto aspetto esterno non lascia immaginare la ricchezza dell'apparato decorativo interno.
Proseguiamo verso la Badia di Dulzago, che non visiteremo, e ci dirigiamo verso Linduno frazione di Momo ma legata alla parrocchia di Bellinzago. La chiesa di Santa Maria di Linduno, difficile da trovare perché all’interno della cascina, è testimoniata per la prima volta il 4 febbraio 1324 pregevoli sono gli affreschi al proprio interno.
Da qui, dopo circa 30 minuti di pedalata, raggiungiamo la Pieve di S. Genesio sita nel comune di Suno. Antica parrocchiale e capo-pieve, è ricordata nella bolla di Innocenzo II del 1132. Anticamente era a tre navate a botte con la centrale "sub cuppis". Nel coro dietro l'altare maggiore vi è la tomba in cui si dice sia conservato il corpo di San Genesio. Fu restaurata profondamente nel 1733 all'interno e nel 1840 si decise di demolire l'antico battistero. Conserva il campanile del X-XIII sec. Per il tipo di decorazione ancora perfettamente visibile sul fianco e per il tipo di muratura l'edificio è collocabile nella prima metà dell'XI secolo
Sempre nel comune di Suno ci attende l’oratorio della Madonna della neve, le prime testimonianze di un oratorio campestre nella periferia di Suno risalgono al secolo XIII, come risulta da alcune lettere di San Giulio da Orta. All'interno vi è un pregevole ciclo di affreschi di fine '400 - inizio '500. All'esterno, affreschi del '700. La chiesa, a navata unica, fino al secolo scorso era meta di pellegrinaggio; è conosciuta anche con il nome di Madonna di Campagna (Santa Maria de Egro).
Se il tempo lo consente prima del pranzo arriveremo all’oratorio dedicato a San Giulio si trova in campagna a circa un chilometro dall’abitato e la sua costruzione risale agli inizi dell’XI secolo. Notizie documentate sulla sua esistenza si hanno a partire dal 1025 dove risulta appartenere alla Pieve di San Genesio di Suno. Se saremo fortunati ci aspetta un aperitivo a base di more di gelso (se mature)
Ed abbiamo raggiunto il punto più a nord del nostro itinerario, da qui in poi sarà tutta discesa.
Ore 12.30 Pausa pranzo presso il circolo Arci di Suno. Il pranzo è concordato e consiste di un primo, un secondo con contorno e acqua; vino e caffè sono esclusi.
Ore 14.00 Si riparte in direzione di Vaprio,quasi senza scendere dalla sella passiamo davanti all'Oratorio di San Rocco situato in zona periferica e risalente al 1740. Nell'anno 1832, in seguito a una grande epidemia di colera che colpì il paese, l'oratorio fu utilizzato come lazzaretto; ancora oggi nella sacrestia sono custoditi alcuni lettini in ferro utilizzati durante il triste evento.
Dopo circa 1/2 ora arriviamo alla chiesa della Santissima Trinità di Momo. La chiesa sorge poco lontano da Momo lungo l'antico tracciato della via "Francisca" che da Novara, attraverso Borgomanero e il lago d'Orta, portava ai valichi alpini dell'Ossola; importante percorso dei pellegrini che si recavano in vista alla Sede di Pietro.
In epoca medievale era una semplice cappella "de susta" per i viandanti: probabilmente con un impianto rettangolare di due campate e abside,
come fanno supporre le fondazioni databili alla seconda metà del XI secolo.
In seguito, XII - XIII secolo, la cappella fu ricostruita quasi totalmente, prolungata verso ovest per ottenere tre campate, e trasformata così in "ecclesia". Pregevoli gli affreschi al proprio interno.
Sempre a Momo passeremo davanti all’oratorio di S. Martino risale all'XI secolo, nel 1799 fu usata come magazzino dalle truppe russe del generale Suvaroff e parzialmente incendiata; oggi in disuso conserva tracce della muratura originaria.Si prosegue a sud su una strada sterrata parallela alla strada provinciale 229 attraverseremo Cascina Castello di Mirasole (Sec. XV) per arrivare al cimitero di Sologno per ammirare la chiesa, dedicata ai martiri milanesi del IV secolo, Santi Nazaro (o Nazzaro o Nazario) e Celso, nel trecento era una delle cappelle dipendenti dalla pieve di Dulzago. Nel 1461 venne affrescata da Giovanni e Luca De Campo, pittori operanti in area novarese e valsesiana tra il 1440 e il 1483. Alla fine del sec. XVI faceva parte della Parrocchia di Santa Maria di Caltignaga. Nel 1597 venne eretta chiesa autonoma, ma non ebbe mai dignità parrocchiale ed era già definita “campestre”. Nel 1589 divenne soltanto cappella cimiteriale. Per il tipo di muratura arcaica, la costruzione è stata attribuita alla fine dell’XI secolo.
Ore 18.00 Previsto il rientro a Novara.
L'iscrizione dovrà avvenire esclusivamente tramite whatsApp, indicando nome e cognome, a Antonio Pomella, cell. 340 5212830, entro le ore 17,00 di domenica 28 Maggio.
Oltre tale data sarà ancora possibile partecipare alla sola ciclogita senza il pranzo convenzionato.
La quota di partecipazione è di 17 euro, comprende l'assicurazione infortuni e il pranzo presso il circolo Arci di Suno: dovrà essere versata prima o in concomitanza dell'iscrizione, per mezzo di bonifico bancario IBAN IT57V0503410106000000008638 indicando “GITA LE PIEVI e NOME+COGNOME” o presso la sede dell'associazione il giovedi ore 18-19. Senza il pranzo la quota è dei soliti 3 euro che comprendono l'assicurazione infortuni e potrà essere versata anche la mattina stessa della gita.
In caso di pioggia la gita verra’ rinviata
Si raccomanda bici in ordine, gomme gonfie e camera d'aria di scorta (verificare o far verificare che sia adatta alle proprie ruote) VIVAMENTE CONSIGLIATO L’USO DEL CASCO.
Si consiglia anche l'acquisto di una bomboletta gonfia e ripara; al costo di pochissimi euro permette di riparare le forature in breve tempo.
Note tecniche
percorso di circa 60 km prevalentemente pianeggianti
Difficoltà: medio-facile in quanto il 60% è su strade bianche anche se con buon fondo.
Accompagnatori:
Pomella Antonio 340 5212830
Franzini Carlo 329 6125094
La partecipazione presuppone:
• l’ accettazione e l’ osservanza del Regolamento Ciclogite emesso da FIAB Novara e visionabile sul sito: https://www.amicidellabicinovara.org/
Gli accompagnatori Fiab sono dei semplici volontari che accompagnano i gruppi su percorsi a loro noti e non sono assolutamente responsabili del comportamento di ciascun partecipante.